Psicologia di comunità
M-PSI/05
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Il corso si propone di fornire un quadro dell’evoluzione teorica, storica e metodologica della psicologia di comunità dalla sua nascita ad oggi. La psicologia di comunità nasce intorno agli anni Sessanta negli Stati Uniti. È considerata un’area di indagine e di intervento che associa l’orientamento clinico classico con la prospettiva sociale. L’assunto di base è la valutazione che le persone (e i loro problemi) possono essere comprese solo se considerate all'interno del contesto e del sistema sociale più ampio in cui sono inserite. L’enfasi, quindi, è posta non tanto sulla dimensione personale e soggettiva, ma soprattutto su quella sociale e oggettiva. L’azione dello psicologo di comunità trova le sue radici teoriche all’interno del paradigma del pensiero complesso, l’unico in grado di coniugare la dimensione individuale, col quella gruppale e del sistema culturale e sociale d’appartenenza. Lo psicologo di comunità deve possedere, quindi, competenze specifiche e trasversali e utilizzare un’ottica di prevenzione (proattiva e/o reattiva) che consenta di individuare aree di rischio, per l’insorgere di un disagio, ma anche risorse e potenzialità della comunità. Il fine ultimo è quello del benessere degli individui e della comunità nel suo insieme.
Non sono previsti specifici requisiti obbligatori per l’accesso all'esame. Tuttavia, è consigliabile che gli studenti conoscano i principi di base della Psicologia generale e della Psicologia sociale.
Il corso si compone di tre moduli per un totale di 15 videolezioni di circa un’ora ciascuna.Modulo I: Identità e storia
Modulo II: Gli strumenti e i metodi
Modulo III: Ambiti di applicazione
Oltre alle lezioni realizzate dal Docente e ai materiali didattici pubblicati in piattaforma, è obbligatorio lo studio del seguente testo:
Previo appuntamento (b.astiasogarcia@unimarconi.it)